L’incidenza di ictus è in continua crescita a causa di una popolazione sempre più anziana e con relativi fattori di rischio cardiovascolari: diabete mellito, obesità e inattività fisica.Purtroppo, l’ictus rimane una delle principali cause di disabilità nel lungo periodo,di conseguenza,la persona resta spesso in condizioni di scarsa efficienza fisica e predisposta ad uno stile di vita sedentario che impatta negativamente sullo svolgimento delle attività di vita quotidiana, contribuendo ad un elevato rischio di un successivo ictus, innescando così un circolo vizioso.L’esercizo fisico adattato ha il poteziale di migliorare più aspetti della salute della persona,dal recupero dell’efficienza fisica ai benefici di tipo psicosociale. C’è una forte evidenza che l’esercizio fisico adattato dopo l’ictus può migliorare la funzionalità cardiovascolare e la forza muscolare. Questa condizione acquisita, racchiude in sè un’ ampia gamma di problemi, che portano il soggetto a varie limitazioni, tra le quali: capacità di eseguire esercizi più semplici, mobilità, equilibrio,cognizione,attenzione,memoria,dolore, sensazione,percezione e problemi psicologici. I problemi a lungo termine riguardano sopratutto la mobilità (58%), fatica (52%), attenzione (45%) e rischio cadute (44%). La fitness cardio-respiratoria (VO2 di picco) è il 50% in meno, ripsetto a persone sane della stessa età e sesso. Allo stesso modo,la forza e potenza muscolare, mostrano un deterioramento sostanziale. Anche nell’ictus ad alto fuzionamento, la quantità di attività fisica è nettamente inferiore rispetto a soggetti sani. Gli obiettivi dell’attività del chinesiologo vanno verso una personalizzazione dell’esercizio fisico in base all’esito dell’evento.I primi obbiettivi, sono quelli di prevenire le complicanze di una prolungata inattività, recperando la motricità volontaria,recupero funzionale e le attività di base della vita quotidiana. Gli effetti dannosi dell’allettamento, portano a perdite significative di sodio e potassio, comportando una diminuzione del volume ematico (quindi Gittata Sistolica), comportando un aumento della frequenza cardiaca e riposo della pressione arteriosa. Successivamente anche depressione immunitaria, perdita di forza muscolare, ridotto picco di VO2, intolleranza ortostatica, e aumento del rischio di contratture muscolari. L’obiettivo del Chinesiologo è quello di avviare un regime terapeutico, mirato a recuperare i livelli di efficienza fisica quanto prima e il più possibile. Bisognerebbe lavorare sulla motricità globale (andatura,funzionalità degli altri, equilibrio, la forza) e sulle varie capacità motorie, cercando di donare autonomia alla persona.Si raccomanda negli interventi per il recupero motorio, sia programmi di esercizio fisico per migliorare la fitness cardiovascolare, che esercizi di forza. Negli studi, l’esercizio aerobico,ha portato un aumento del picco VO2 riducendo al contempo il costo energetico della camminata dopo l’ictus. L’esecizio aiuta a migliorare e mantenere una buona densità ossea, la quale viene compromessa dopo un lungo periodo di allenamento. Questo deficit di massa ossea può portare aggiuntivi disturbi dell’equilibrio, frequenti cadute, sopratutto entro il primo anno dalla manifestazione dell’ictus.
I POTENZIALI BENEFICI DELL’ESERCIZIO FISICO NEL POST-ICTUS
L’esercizio fisico riduce la mortalità, migliora la forma fisica e le capacità di impegnarsi nelle attività quotidiane. Un abbassamento dello stato di fitness è associato ad altre disabilità dopo l’ictus, portando a limitazioni funzionali di vitale importanza, come la deambulazione. Pertanto, il trattamento chinesioterapico, potrebbe migliorare la forma fisica e migliorare i problemi funzionali. Può anche avere un ruolo importante nel ridurre la probabilità di recidiva di ictus o altre condizioni di comorbidità. Una revisione Cochrane ha esaminato gli effetti dell’attività fisica post-ictus su vari fattori, compresa la mortalità, la disabilià, la dipendenza,la forma fisica, l’efficienza fisica, la mobilità, i fattori di rischio. L’analisi suggerisce che l’esercizio fisico adattato è sicuro e può migliorare la forma fisica, velocità del cammino, equilibrio e gli indici globali di disabiità. Recenti studi hanno impostato una frequenza di allenamento che varia dai 2 ai 5 giorni a settimana, fino a 6 mesi. La frequenza più comune era di 3 sessioni di allenamento la settimana. L’intensità progressiva elevata, solo nelle fasi avanzate del recupero, sembra essere molto promettente nel dare maggiori benefici. Infatti rispretto alla bassa intensità, nelle persone con mallattie cardiache e ictus, un intensità di esercizio leggermente più alta, conferisce una maggiore protezione da futuri eventi cardiovascolari sia tra gli adulti sani, che tra le persone con malattie cardiache. Si raccomanda un esercizio aerobito di durata pari a 20-60 minuti per sessione di allenamento o più di 10 minuti di esercizo fisico al giorno. La maggior parte degli studi inizia l’intervento di esercizio aerobico tra i 10 e i 20 minuti, con una succesiva progressione di 40-60 minuti per ogni sessione. Queste linee guida ovviamente dovranno comunque essere addattare alle caratteristiche e allo stato di salute del soggetto. E ripeto, l’ntensità maggiore potrà essere proposta quando le condisioni clinica è verso le fasi finali del repupero. L’inattività fisica è un fattore di rischio per un primo ictus. Studi hanno dimostrato che la fitness cardio-respiratoria (Picco VO2) è aumentata in modo significativo nelle persone con ictus che hanno condotto esercizio fisico, da 1 a 6 mesi,migliorando la funzione arteriosa,riducendo il colosterolo e la pressione sanguigna. La pressione arteriosa elevata è un fattore di rischio importante e una riduzione anche solo di 5 mmHg della pressione arteriosa sistolica, equivale al 10% di rischio in meno di eventi cardiovascolari, compreso l’ictus. La chinesiterapia è un trattamento complesso che deve essere adattato e strutturato nei suoi molteplici aspetti, come il tipo di esercizio (aerobico e di forza), la modalità (stazione eretta,allenamento a circuito), l’mpostazione e i vari paramentri di dosaggio (durata, frequenza, intensità e la progressione). E’ un’ integrazione terapeutica valida e consigliata, ma ancora oggi poco incentivata. Gli studi sostengono con forza i vantaggi dell’esercizio fisico nel post-ictus. Concludendo, questi protocolli vanno sviluppati da professionisti specializzati nell’esercizio fisico adattato. E’ necessaria diligenza e lavoro di equipe che coinvolge medici e chinesiologi, per ottenere i massimi benefici.